Se ti dicessero: “Ti regalo un viaggio, in un posto meraviglioso, è dentro di te”

Come sarebbe un viaggio in un pianeta poco conosciuto, su delle terre nuove, esplorate di rado, a distanza?

Se ti dicessero: “Ti regalo un viaggio, in un posto meraviglioso, un posto incantevole che non hai mai visitato. Ci sono stati molti miei amici in questo posto qui e quando ci sono tornati non erano più gli stessi, erano diventati persone meravigliose. Dico sul serio eh, persone solari, positive, piene di energia, persone sicure di sé, desiderose di fare amicizie, persone sincere, autentiche, persone che sapevano parlare senza più necessità di spettegolare e parlar male di altri.”

Se ti dicessero: “Ti regalo un viaggio in delle terre nuove: piene di colori, profumi, immagini, sensazioni, emozioni forti e pensieri sereni. E’ un posto meraviglioso, se ci vai una volta avrai voglia di tornarci ancora perché ogni volta torni con una valigia piena di cose belle, tantissima roba che ti migliora la vita, che ti migliora il modo in cui guardi te stesso e gli altri e il mondo”

Se ti dicessero: “Hai fatto tanti viaggi, ogni volta parti e ritorni, cambi relazioni, locali, case, vestiti, però da una vita continui a portarti addosso e dentro (e forse e spesso di nascosto) questa sofferenza che vorresti urlare al mondo e ti impedisce in fondo di essere te stesso.

O forse.. non è neanche chissà quale sofferenza, ma c’è qualcosa dentro che non capisci bene, non sai perché fai un sacco di cose e poi te ne penti, non sai nemmeno perché non sei diventato chi volevi diventare, perché spesso continui a sbagliare nelle cose per te importanti”…

Se ti dicessero “Oggi te ne regalo uno io di viaggio, è un viaggio un po’ particolare, è l’unico viaggio che puoi fare in questa vita per conoscere davvero te stesso.

Ci vuole coraggio per questo viaggio qui.. è un viaggio per pochi, perché ci vuole un po’ di intelligenza, un po’ di umiltà nel riconoscere che a volte chiedere aiuto a chi ha le competenze per farlo significa essere adulti, significa smettere di sentirsi onnipotenti e Dei in terra capaci di risolvere ogni cosa. E certamente nessuno più di noi può essere bravo a conoscerci come riusciamo a farlo noi che ci conosciamo da una vita, ma ci sono delle domande che spesso sottovalutiamo alla grande, come:

  • Perché, per esempio, alcuni nella vita riescono a realizzare i propri sogni e altri no?
  • Perché, quando abbiamo un dolore sul corpo chiamiamo il medico di famiglia e quando la mente (con pensieri ed emozioni che partono all’impazzata) inizia a funzionare in modo un po’ diverso dal solito ricorriamo al “fai da te” nella maggior parte delle situazioni?
  • Chi ci insegna a pensare nella vita?
  • Da quando veniamo al mondo, chi ci dice che le scelte più importanti che faremo le faremo guidati dalle nostre EMOZIONI? E chi ci insegna cosa sono e come bisogna gestirle?
  • Chi ci spiega a mettere a bada quel CORVO NERO che spesso prende a parlarci male dentro (di noi stessi e degli altri!) e ci fa agire di conseguenza, rovinando molte situazioni per noi importanti?

Queste sono solo alcune delle domande, che per certi versi potrebbero sembrare molto banali, eppure cambiano gli esiti di un’intera vita.

MA IN QUANTI SANNO COSA SIA DAVVERO la seduta con uno psicologo?

Molti, tantissimi, non conoscono cosa sia il supporto psicologico, ma tutti lo immaginano, tutti fantasticano su cosa avvenga dentro uno studio: immagini spaventose, immagini erotiche, immagini salvifiche, immagini speranzose, immagini catastrofiche, ognuno ci mette del proprio, in base a come è fatto, in base alla propria storia, in base alle emozioni che sta provando mentre ci pensa.

Forse metà del mondo ancora crede che la psicologia sia quella che si vede in moltissimi film dove: uno psicologo seduto su una poltrona chiede al suo paziente di sdraiarsi sul lettino e di iniziare a parlare mentre lui sta zitto, muto, in silenzio lo guarda e solo a volte gli dice cosa fare, gli da dei consigli…

 

Poco di tutto questo accade oggi nelle stanze degli psicologi. Qualcosa di simile accadeva nel Novecento, quando la psicologia nasceva, ma da lì sono trascorsi più di CENTO ANNI e la psicologia è diventata una SCIENZA, di recente inserita tra le PROFESSIONI SANITARIE ( Psicologo: Professione Sanitaria).

COSA NON FA LO PSICOLOGO?

Lo psicologo non dà consigli (se non per uno scopo terapeutico ben preciso volto), lo psicologo non rimane per tutto il tempo in silenzio, lo psicologo non è un extraterrestre senza sentimenti che si diverte ad ascoltare le sofferenze della gente, lo psicologo non offre delle opinioni frutto del suo modo di vivere il mondo. E se a qualcuno che legge questo articolo è capitata invece un’esperienza simile a quelle appena descritte, rispondo che “sì, è vero, può capitare e capita”, come capita che un medico possa sbagliare medicine, una diagnosi, un’operazione, il modo di comunicare. Perché anche gli psicologi sono umani e possono sbagliare.

 

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